Tumore al seno: gestire gli effetti collaterali delle cure
Vari studi suggeriscono che un dosaggio inferiore del tamoxifene produce la stessa inibizione di crescita delle cellule tumoralie previene allo stesso modo (delle dosi standard) le recidive dei tumori in situ. Occorrono, però, maggiori informazioni per capire quale di queste strategie possa essere adatta a lei. L'indicazione deve sempre partire da uno specialista esperto, che sarà in grado di esplorare le eventuali soluzioni alternative più efficaci in relazione al singolo caso. In conclusione, il tamoxifene è un farmaco fondamentale nella terapia oncologica, in particolare nel trattamento del cancro al seno.
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I Profili Farmacologici sono schede che danno informazioni sintetiche sui farmaci antitumorali, sul modo in cui essi si somministrano e sugli effetti collaterali cui possono dare adito. Il tamoxifene agisce bloccando l'azione degli estrogeni, ormoni femminili di cui alcuni tipi di tumore al seno hanno bisogno per poter crescere. Una terapia con Tamoxifene può accentuare il rischio di coaguli di sangue nei polmoni, ictus o canco all’utero. Questo principio attivo può inoltre diminuire l’azione dei contraccettivi ormonali.
Tamoxifene e Trattamento del Cancro al Seno
Alcune forme di carcinomi mammari hanno bisogno di estrogeni per riuscire a sopravvivere; non a caso, le cellule costituenti tali tumori possiedono sulla propria membrana dei recettori per gli estrogeni (ER). Gli ormoni, pertanto, si legano a questi recettori in modo tale da svolgere le funzioni biologiche necessarie alla sopravvivenza delle suddette cellule tumorali. Il tamoxifene è un principio attivo non steroideo capace di esercitare un complesso spettro di effetti antiestrogenici e simil-estrogenici nei diversi tessuti dell'organismo. Il tamoxifene è un principio attivo appartenente al gruppo degli agenti antiestrogeni non steroidei che trova impiego nel trattamento di alcune forme tumorali. Il Tamoxifene è un farmaco antitumorale molto utilizzato per trattare determinate forme di tumore al seno.
Le donne sessualmente attive devono pertanto adottare metodi contraccettivi - di barriera e non ormonali - per tutta la durata della terapia con tamoxifene e per almeno due mesi dal termine della stessa, poiché possono esserci rischi per il bambino. Il tamoxifene, così come qualsiasi altro principio attivo, può causare diversi effetti indesiderati, anche se non tutti i pazienti li manifestano o li manifestano nello stesso modo. Infatti, ogni persona reagisce in maniera soggettiva alla somministrazione del farmaco, manifestando effetti indesiderati diversi per tipo ed intensità, oppure non manifestandone affatto. Per ottimizzare l’effetto del tamoxifene, è importante considerare tutti i fattori che possono influenzare la sua efficacia. In primo luogo, è fondamentale discutere con il medico di eventuali farmaci concomitanti, per evitare interazioni che possano ridurre l’efficacia del tamoxifene.
Quando Sustanon 250 prezzo AUROBINDO è somministrato in associazione a farmaci citotossici, il rischio di episodi tromboembolici risulta aumentato (vedi anche paragrafo EFFETTI INDESIDERATI). Ricordiamo che anche i cittadini possono segnalare gli effetti collaterali dei farmaci. Alcune pazienti si sentono depresse durante il trattamento con tamoxifene, ma ciò può dipendere da altre cause. Sono abbastanza frequenti all'inizio del trattamento, ma tendono a scomparire dopo le prime settimane. La nausea scompare spesso spontaneamente, ma se persiste può essere trattata con efficacia con i farmaci detti antiemetici. Il tamoxifene si usa a volte per tenere sotto controllo, spesso per lunghi periodi, la malattia e anche per ridurre le dimensioni di un tumore che si è ripresentato dopo il trattamento o che non può essere asportato perché troppo esteso al momento della prima diagnosi.
Sulla superficie delle cellule tumorali sono presenti delle proteine, che si chiamano recettori, che sono sensibili alla presenza degli ormoni sessuali. In circostanze normali, quando gli ormoni sessuali sono a contatto con i recettori, attivano le cellule neoplastiche, che quindi si dividono, e il tumore cresce. Il tamoxifene, simulando l'azione dell'estrogeno, s'inserisce nei recettori, ma non è in grado di attivare le cellule neoplastiche, che quindi non si dividono. Finché il tamoxifene rimane al suo posto, gli estrogeni non hanno la possibilità di raggiungere le cellule neoplastiche, che di conseguenza crescono più lentamente o non crescono più.
- In caso di sovradosaggio da tamoxifene - accertato o presunto - è necessario contattare immediatamente un medico e rivolgersi al più vicino centro ospedaliero, avendo cura di portare con sé la confezione del medicinale assunto.
- Inoltre le pazienti in trattamento con Tamoxifene o che abbiano assunto il farmaco precedentemente e che presentino sanguinamento vaginale anomalo devono essere sottoposte a controlli immediati.
- Tra gli effetti collaterali comuni si includono vampate di calore, nausea, irregolarità mestruali, perdita di interesse per il sesso, edema, affaticamento e debolezza.
- Poiché l’incidenza di tali eventi risulta aumentata in pazienti affetti da patologie maligne, non è stata stabilita una relazione causale con Tamoxifene.
- In primo luogo, alcune varianti genetiche possono influenzare il metabolismo del farmaco, riducendo la sua efficacia.
L’incidenza ed il quadro di queste alterazioni suggeriscono un meccanismo di base correlato alle proprietà estrogeniche di Tamoxifene. Molto raramente sono stati riportati casi di polmonite interstiziale. Poiché l’incidenza di tali eventi risulta aumentata in pazienti affetti da patologie maligne, non è stata stabilita una relazione causale con Tamoxifene. I servizi messi a disposizione da Aimac per i malati di cancro sono completamente gratuiti, ma molto onerosi per l'Associazione.
Gli effetti collaterali del tamoxifene possono variare da persona a persona e possono essere lievi o gravi. Tra gli effetti collaterali comuni si includono vampate di calore, nausea, irregolarità mestruali, perdita di interesse per il sesso, edema, affaticamento e debolezza. Alcuni di questi effetti possono scomparire durante il trattamento, mentre altri possono persistere. È importante discutere con il medico di questi effetti collaterali per capire come gestirli al meglio. Si consolidano i dati per cui il tamoxifene, utilizzato da tempo per prevenire il tumore del seno nelle donne ad alto rischio, potrebbe essere somministrato a dosi più basse ottenendo effetti paragonabili. Carcinoma duttale in sito in donne che richiedano una concomitante terapia anticoagulante o che presentino un’anamnesi di trombosi venosa profonda o embolia polmonare.
Dopo sei mesi di trattamento, la riduzione nella densità ottenuta con i vari dosaggi di tamoxifene era paragonabile. Le pazienti che avevano ricevuto un ottavo della dose standard presentavano però la metà degli effetti collaterali rispetto alle pazienti che avevano assunto la dose piena. Il tamoxifene agisce legandosi ai recettori degli estrogeni presenti nelle cellule tumorali, impedendo così agli estrogeni di legarsi a questi recettori e di stimolare la crescita delle cellule tumorali.